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Desperate Surfer's Wife

  >  Storie DSW   >  Eatineraries   >  Cosa fare a Santa Teresa?! Boh!

Allora, una volta che da moglie disperata del surfista approdi a Santa Teresa, cosa fai per ingannare il tempo?!

Vuoi saperlo sinceramente?!?

Per non essere surfista a Santa Teresa de Costa Rica, allora devi avere delle ottime qualità di calma, self-control, equilibrio interiore e gioia di vivere la natura, però con il via vai del centro di Roma…
Ma se sei la compagna di un surfista e sei arrivata a questo punto – cioè ad organizzare insieme al tuo lui una vacanza in un altro continente, in una nota località surfistica – direi che sei pronta per goderti un soggiorno a Santa Teresa e guadagnarti tanti nuovi KarmaSurf-Punti!

Prima regola: la STAGIONE

Attenzione al mese in cui la tua dolce metà ti proporrà di andare! Perché noi la prima volta siamo andati a luglio, e per lo più diluviava. Voglio dire, a lui importava poco, tanto era sempre bagnato.

Per un surfista la disgrazia maggiore è investire soldi e trascorrere una vacanza senza onde. Tutto il resto: inondazioni, calamità, cavallette, carestia, sono problemi affrontabili, ma non toccategli le onde, per carità. A quel punto potrebbe scattare atteggiamento della serie: io rimango in camera, non ho voglia di fare una passeggiata, vai tu.

In realtà, non vede l’ora di rimanere da solo per studiarsi i siti meteo e sperare che la swell prima o poi arrivi, come se fissare un monitor con lo sguardo lobotomizzato possa convincere GiovePluvio a mandarti la mareggiata del secolo!

Un’alternativa a farlo uscire dallo stato catatonico e dalla camera c’è; la speranza che vada via la luce, che non abbia connessione internet e che quindi, per disperazione, ti accompagni a mangiare un gelato, come le normali coppie in vacanza.

Dalla mia personale esperienza, i mesi migliori per visitare la Costa Rica sono aprile e novembre, quando si è ancora nella fascia della “Green Season” – un modo molto poetico per dirti che piove, ma che grazie alle precipitazioni puoi goderti quell’esplosione di verde che ci si dimentica nella stagione secca.

Viaggiare in questi mesi significa trovare buoni prezzi, non essere sommersi dalla polvere che caratterizza la stagione secca, non trovare la “pipinara=bolgiainfernale” e poterti godere giornate soleggiate in spiaggia. Le precipitazioni non mancheranno, ma saranno un compendio, non le protagoniste!

Il mese che io amo di più è ufficialmente Novembre, soprattutto quando in Italia si passa all’ora legale – legale o solare?! Vabbè, ci siamo capite – piove ed il morale, insieme all’abbronzatura acquistano tonalità grigio-topo.

Allora si, che è una goduria mettere in valigia solo pezzi leggeri per ritrovarsi sotto il sole a 30°! A partire dall’americano ThanksGiving i prezzi aumentano ed anche l’affluenza, mentre diminuisce la pioggia. Insomma, l’arcano è sempre lo stesso: quanto budget e tempo avete da investire?

Se come noi dovete vivere di compromessi, tra impegni lavorativi, soldi, e chi più ne ha…incastrare una vacanza in Costa Rica ai margini della stagione delle piogge può risultare il compromesso più azzeccato.

Seconda regola: il BAGAGLIO

Non portatevi sandali simil-femminili, per non parlare di un tacco!! Occupereste solo spazio inutile in valigia e rischiereste sguardi interrogativi e poco gratificanti. Della serie: prima volta a Santa Teresa?!? AHI AHI AHI!!

FLIP-FLOP is the answer e poi, bikini, calzoncini, parei e qualche canotta.
Una felpa?! Solo se soffrite l’aria condizionata.
Jeans?!? Mai messo un paio, in tanti mesi trascorsi da quelle parti.
Scarpe chiuse? Solo da trekking e neanche troppo nuove.
Insomma, a Santa Teresa e dintorni, nessuno farà caso al tuo outfit COMODITÀ è una delle parole d’ordine. Risparmia piuttosto spazio per i repellenti contro gli attacchi infimi delle zanzare. Comprateli prima di partire, perché li poi ve li faranno pagare a peso d’oro e posso assicurarvi che ve ne serviranno un bel pò! Se siete come me, un pò fissate con la cura del corpo, shampoo, balsami, nutrienti e CREME SOLARI beh…invece di vestitini accattivanti e scarpe firmate,  portatevi dietro la profumeria.

Di shopping non è che se ne faccia poi tanto da quelle parti, e certo non troverete la crema di marca che siete abituate a comprare in città.

Terza regola: AMUCHINA, my friend

Sempre partendo dal presupposto che chi vi parla è ricettacolo involontario di bacilli orfani: il primo soggiorno in Costa Rica, durato 40 giorni in tutto, mi ha vista con una bella infezione gastro-intestinale per abbondanti 15 giorni. Il che non è che sia proprio divertente e sensuale, si trattava comunque di un viaggio a due. Immaginatevi tutti i disturbi più antipatici che possano venirvi in mente, ecco, io li ho avuti. Per fortuna la nostra è una relazione consolidata.
Però, c’è da dire che grazie a questo battesimo DE FUEGO, siamo tornati in Costa Rica altre tre volte e sono stata una meraviglia.

So già per certo che con queste parole, ho appena segnato la mia condanna ad indicibili inconvenienti fisici, la prossima volta che metterò piede fuori casa. Ma sono un’inguaribile temeraria, mi piace rischiare.

Quindi, ricapitolando: lavatevi spesso le mani – dimenticatevi lo smangiucchiamento di unghie e pellicine, anche quando, ahimè, il vostro lui entrerà in acqua alle sei del mattino per uscirne lesso all’ora di pranzo – evitate l’acqua corrente – sbucciate la frutta o amuchinizzatela prima di addentarla, così come la verdura.

Se potete, scegliete una sistemazione che abbia anche un angolo cottura o magari la cucina, evitando di mangiare fuori tre volte al giorno.

Chiedete un frullatore e gustatevi dei favolosi homemade smoothies, perché in Costa Rica con la frutta c’è da perdere la testa. Piccole, semplici regole che magari vi eviteranno qualche antipatico disturbo. Poi mi saprete dire.

Quarta regola: SICUREZZA

Si è fatto un gran parlare, ultimamente, della sicurezza in Costa Rica, di violenza, eccetera. Noi veniamo da Roma, insomma, siamo abituati a tenere alta la guardia in casa e non.

La bellezza del paesaggio, la natura incontaminata o meno, il clima caldo di eterna vacanza, le persone meravigliose che incontrerete durante il vostro viaggio non possono purtroppo annullare ciò che di male c’è al mondo.
Avventurarsi di notte sulla spiaggia per una romantica passeggiata? Anche NO!
Perdere di vista la borsa, mentre si fanno due passi verso la riva e magari un tuffetto? NEIN!
Portarsi dietro contanti, oggetti preziosi, documenti?! Ma anche NO NO NO! Passeggiate solitarie lungo la spiaggia, laddove nessuno arriva di solito?! Devo ripetermi o avete capito?!

Come i consigli sull’igiene personale, anche questi sono suggerimenti semplici e facili da seguire, che però possono evitarvi brutte esperienze.

E non sto parlando di Santa Teresa in particolare, il mondo è fatto di luce ed ombre, con il nostro comportamento possiamo evitare spiacevoli incontri con il lato oscuro e goderci il resto. Poi, INSHALLAH.

Insomma, non possiamo cambiare il nostro destino, ma credo che lo scopo ultimo sia potersi dire ho fatto del mio meglio per evitarlo e non ho rimpianti. Nelle sane abitudini di viaggio che ho acquisito nel tempo, non mi sono mai sentita privata di libertà, divertimento o nuove esperienze. Lo so, mi sto dando un’altra, leggendaria zappa sui piedi.
Le ultime parole famose sono dietro l’angolo ad aspettarmi, assetate di vendetta. Le sento già alitarmi sul collo, stile Alien.